Il Concerto di Kirubel: Un Tuffo nella Magia Etiope

 Il Concerto di Kirubel: Un Tuffo nella Magia Etiope

L’aria vibrava di aspettativa, una miscela di odori speziati e suoni ipnotici provenienti da lontano. Kirubel, il cantautore etiope dal talento smisurato e dalla voce vellutata, stava per esibirsi al Teatro Verdi di Milano. L’evento, annunciato mesi prima, aveva scatenato un vero e proprio furore tra gli appassionati di musica world e gli estimatori della cultura africana. Il teatro, solitamente palcoscenico di opere liriche e concerti sinfonici, si era trasformato in un caleidoscopio di colori e profumi.

Le luci soffuse illuminavano un palcoscenico adornato con tappeti tradizionali e manufatti africani. Un gruppo di musicisti, vestiti con abiti vibranti, accordava le loro strumenti: il krar, una lira ad arco tipica dell’Etiopia, si mescolava alle note dolci del ney, un flauto di canna antico e misterioso.

Kirubel entrò in scena accolto da un boato assordante. Il suo sorriso contagioso illuminò l’intero teatro. Indossava una tunica bianca ricamata con motivi geometrici e i suoi dreadlocks neri ricadevano sulle spalle come cascate di inchiostro.

Kirubel si fece accompagnare dal ritmo incalzante del krar, la sua voce potente ed emozionante si elevò nell’aria cantando storie di amore, perdita e speranza, tradotte nei versi del suo idioma madre, l’amarico. Ogni canzone era un viaggio: dai ritmi frenetici dei festeggiamenti tradizionali alle melodie malinconiche dei canti pastorali, Kirubel riusciva a trasmettere l’anima dell’Etiopia con incredibile maestria.

Il pubblico era rapito. Alcuni ballavano appassionatamente, altri si lasciavano trasportare dalle emozioni evocate dalle canzoni. Si percepì un senso di profonda unità, una connessione trascendentale che univa artisti e spettatori in un abbraccio musicale.

Kirubel non solo canta, racconta storie. Le sue canzoni sono dipinti sonori, paesaggi immaginari che si aprono davanti agli occhi dei suoi ascoltatori. Parla dell’amore romantico, ma anche dell’amore per la patria, per la famiglia, per la natura selvaggia e incontaminata delle montagne etiopi.

Kirubel ha anche una storia da raccontare: il suo percorso musicale è iniziato nelle strade di Addis Abeba, la capitale dell’Etiopia. Ha imparato a suonare il krar da suo nonno, un maestro della musica tradizionale. Kirubel si è fatto strada con impegno e passione, partecipando a festival musicali e collaborando con artisti locali.

La sua fama ha varcato i confini dell’Etiopia grazie alla diffusione sui social media. I suoi video hanno conquistato milioni di visualizzazioni, attirando l’attenzione di produttori discografici internazionali.

Ma Kirubel non si è mai dimenticato delle sue radici. Continua a collaborare con musicisti etiopi e ad impegnarsi per la promozione della cultura del suo paese.

Una Carriera Illuminata da Successo:

  • 2010: Pubblicazione del primo album, “Tirunesh”, che ottiene un enorme successo in Etiopia.
Album Anno di pubblicazione Singoli più famosi
Tirunesh 2010 “Addis Ababa”, “Yeteye”
Alem 2015 “Ethiopia”, “New York City”
Selam 2020 “Habesha Love”, “The Journey”
  • 2015: Inizio della collaborazione con un produttore discografico europeo. Il suo secondo album, “Alem” (che significa “mondo”), viene pubblicato in tutto il mondo e riceve recensioni positive dalla critica internazionale.
  • 2017: Partecipa al WOMAD festival, uno dei più importanti festival di musica world.

Oltre la Musica: Un Ambasciatore Culturale:

Kirubel è considerato un ambasciatore della cultura etiope nel mondo. Si dedica a progetti sociali che promuovono l’educazione musicale nei paesi in via di sviluppo. Inoltre, collabora con organizzazioni internazionali per sensibilizzare sull’importanza della conservazione del patrimonio culturale africano.

Il concerto di Kirubel al Teatro Verdi non fu solo un evento musicale di successo: fu un’esperienza trasformativa, un viaggio sensoriale che aprì gli occhi e il cuore a una cultura ricca e affascinante.